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L'antologia presenta una scelta delle poesie più significative di Tresić-Pavičić dalla prima raccolta giovanile Glasovi s mora Jadranskoga (Voci del mare Adriatico) (1891) all'ultima Plavo cvijeće (Fiori azzurri) (1928). Si può così seguire il percorso poetico dell'autore attraverso poesie d'ispirazione squisitamente classica come Pod kipom Afrodite melske (Sotto la statua della Venere di Milo) e Molitva Sokratova na Ilissu (La preghiera di Socrate sull'Ilisso) a quelle di carattere filosofico della raccolta Sutonski soneti (Sonetti crepuscolari) in cui si rivela il pensiero platonizzante di Tresić. La poesia dei Sutonski soneti si presenta spoglia dell'apparato mitologico e classicistico affrontando argomenti di natura filosofica in atmosfere sfumate, crepuscolari, dove i panorami marini ed autunnali si fondono con le disposizioni d'animo del poeta, a volte anche attraverso connotazioni mistiche.

Il problema ontologico si presenta in tutta la sua intensità nelle poesie Život (Vita), Usud (Destino), Sensorium Dei, ma il poeta riuscirà ad avere una risposta appena nell'ultima raccolta Plavo cvijeće (Fiori azzurri), titolo ispirato al colore degli occhi dei suoi due figli, Branko e Veljko; avuti in tarda età. Finalmente l'ansia del poeta di fronte al mistero della morte si placa vedendo riflessa negli occhi dei suoi bambini la prosecuzione della vita e ciò nella splendida poesia antologica Prolaz u vječnost (Passaggio all'eternità).