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Blagoslov barke. Izabrana djela Daniela Načinovića (urednica Fedora Ferluga-Petronio), Čakavski sabor, Pula 2007. 

Il libro Blagoslov barke (La benedizione della barca) prende in considerazione i tre decenni dell'attività letteraria di Daniel Načinović, poeta e scrittore nato a Labin (Albona in Istria, Croazia) nel 1952, residente a Pola. Il volume presenta una scelta della sua poesia e narrativa partendo dalla prima raccolta Tu i tamo nedjelja (Ogni tanto domenica), pubblicata nel 1976.

Leggendo poeti contemporanei raramente o quasi mai ci si imbatte in una scrittura così originale ed ispirata e sotto certi aspetti "classica" come quella di Daniel Načinović. Originale è il suo approccio plurilingue che spazia a seconda dei temi dal croato letterario, al dialetto ciakavo, alla parlata tzakava della nativa Albona fino ad una raccolta intera in italiano. Classico si può definire Načinović, perché nel panorama della poesia contemporanea in cui ben raramente si ricorre alla versificazione rimata, i suoi versi rimati scorrono melodiosi e fluidi, incastonati in strofe ed addirittura nella più classica delle forme, il sonetto, per raggiungere l'apice nella ghirlanda dei sonetti nella raccolta Libar od vrimena (Il libro del tempo).

D'altra parte la sua poesia risulta a volte molto moderna, specialmente nei "collages" plurilingui attraverso i quali vengono rappresentate le città e la gente della sua Istria, delle città di qua e di là dell'Adriatico, poesie prive di punteggiatura, in cui le frasi confluiscono da un verso all'altro. Classica risulta inoltre la tematica, la quale oltre a rappresentare le malinconiche visioni dell'imperialregio mondo sul viale del tramonto, affronta i temi universali dell'effimero e dell'eterno, della caducità della vita umana tra riflessioni sull'ultraterreno, incorniciate molto spesso in panoramiche bibliche.

La classicità di questo autore non è in contrasto con la sua modernità, dovuta allo stile tutto particolare, ricco di registri e sfumature plurilingui che ne fanno in questo senso un poeta unico nel panorama della letteratura contemporanea croata. Al tempo stesso Načinović non emerge soltanto per le qualità linguistiche e stilistiche della sua arte scrittoria, ma pure per l'acuto messaggio filosofico e profondamente umano dei contenuti, il che pone la sua opera sul piano universale della grande poesia.

Sono particolarmente interessanti le poesie della raccolta Rhapsody in Ca (2000) che trae origine da un viaggio del poeta negli Stati Uniti in visita ai propri parenti ivi immigrati. Il titolo ricalca la famosa composizione di George Gershwin Rhapsody in Blue che trasormandosi in Rhapsody in Ca rivela l'origine dei compaesani di Načinović, parlanti l'idioma cakavo (tzakavo).

Innovativa si rivela la raccolta Jingle Joyce (2009) imperniata sulla figura di James Joyce che soggiornò a Pola fra il 2004 e il 2005. Nei "collages" plurilingui Načinović introduce in onore a Joyce pure l'inglese e per l'atmosfera austroungarica di Pola dell'epoca anche il tedesco.

Altamente ispirato risulta il poemetto Gospa od Škrpjela (Madonna dello Scalpello) dedicato al santuario sull'isola omonima nelle Bocche di Cattaro. Struggente si rivela in questo componimento il personaggio realmente esistito di Jacinta Kunić Mijović definita "bokokotorska Penelopa" ("la Penelope delle Bocche di Cattaro"), la quale per 25 anni intesse una tela con la figura della Madonna, sperando invano nel ritorno del marito marinaro.




















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